Un medico. La storia del dottore che ha curato il paziente 1

Ho appena finito di leggere “Un medico. La storia del dottore che ha curato il paziente 1”. Libro importante che il Prof. Raffaele Bruno ha scritto insieme a Fabio Vitale, uno dei principali volti di Sky Tg 24 e che, se inizi, non riesci a lasciare fino a che non sei arrivato alla fine. A me è successo.

Lavoro con il Prof. Raffaele Bruno a Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia e ho condiviso, nella prima linea dell’emergenza Covid-19, come psicologo clinico di Fondazione Soleterre i giorni dal 9 marzo (inizio del lock down) al 4 maggio 2020 (inizio della fase2). Incredibile come un periodo, tutto sommato “breve”, di meno di due mesi sia mentalmente denso come un decennio… come una vita o come più vite. Almeno le migliaia che sono passate dal Policlinico San Matteo.

Raffaele aggiunge una parola importante al processo scientifico che implica osservare e sperimentare: sperare. Proprio così. Sperimentare, osservare e sperare è il nuovo paradigma scientifico nell’epoca del new normal. Segnata dal Covid-19.

Scrive Raffaele che “il sacrificio di medici e infermieri che hanno combattuto (e combattono) in prima linea questa battaglia inedita avrà un senso se tutti noi daremo valore e significato alla memoria condivisa delle storie che hanno attraversato la pandemia. Se ricorderemo l’impegno di chi ha lottato, a volte anche rimettendoci la vita, per provare a strappare alla morte migliaia di pazienti, garantiremo un futuro più sicuro alle prossime generazioni. La memoria, oggi ma soprattutto domani, sarà l’arma più potente per affrontare nuove crisi”.

Comperare il libro fa bene. Il ricavato aiuta le famiglie degli operatori sanitari morti per Covid-19.

Grazie Raffaele.

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