L’isolamento a causa del lockdown ha colpito maggiormente chi vive da solo, rispetto a chi vive in famiglia. L’immagine sottostante, sintetizza e riporta le risposte raccolte nell’ottavo rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile da ISTAT, pubblicato a marzo 2021. La tabella mostra le risposte delle persone di 14 anni e più che hanno espresso un punteggio di soddisfazione per la vita tra 8 e 10 per numero di componenti della famiglia e genere.

La qualità della vita è un parametro importante che, nel mondo sanitario, si affianca sempre più agli indicatori medico/clinici.
Un parametro che è stato indagato nella popolazione italiana dall’ISTAT e che mostra come “meno soddisfatti della vita” e con dati in peggioramento le persone sole adulte (tra il 2019 e il 2020 la percentuale scende di 9 punti tra le donne e di 10 punti tra gli uomini di 55-59 anni), le giovani donne tra 20 e 34 anni che vivono da sole (-17 p.p. rispetto al 2019) e gli uomini di 65 anni e più (-4 p.p.).
All’interno del mondo del lavoro le donne lavoratrici in proprio sembrano essere tra le categorie meno soddisfatte della vita.
Un ulteriore elemento di criticità, per gli occupati, emerge con riferimento alla percentuale di quanti ritengono che la propria situazione migliorerà nei prossimi 5 anni, che cala particolarmente tra i lavoratori in proprio (tra i quali passa dal 36,5% del 2019 al 31,2% nel 2020), che probabilmente risentono della percezione di maggiore insicurezza del proprio lavoro.
La Pandemia rende ancora più complesso raggiungere obiettivi professionali che devono essere trasformati e riconsiderati e che non sempre si possono mantenere.