In estate si leggono più libri, si guardano più film e per qualcuno non manca il teatro.
Con colleghi e amici abbiamo aperto il Psipario: ci divertiamo a recensire libri, film e rappresentazioni teatrali. Condivido qualche pensiero sul libro Spatriati di Mario Desiati, Premio Strega 2022, che ho condiviso con Anna Rovati; Mia collega psicoterapeuta, lettrice attenta e che, come me, crede che i racconti sono capaci di cura. La lettura l’ho svolta in parallelo a un altro mio collega e amico, Stefano Oltolini. Lettore seriale con cui condivido, da anni, pensieri e parole.
Iniziamo.
Il Premio Strega “Spatriati” di Mario Desiati sembra lasciare una parte di chi lo legge in una densa noia oppure provocare un amore incondizionato. Le nuove generazioni sembrano quelle più innamorate.
Le storie di Francesco e Claudia e dei loro amici sembrano (apparentemente) “vuote” sia al loro interno sia in relazione. Come anticipato nel frontespizio, da Giacomo Leopardi, Francesco è “…mai contento, mai nel mio centro…”. Una personalità dipendente (da Claudia da sempre) che osserva la propria vita dall’esterno (depersonalizzato) con la perenne sensazione di essere dissociato dall’ambiente circostante (derealizzato). Tutta la storia sembra accadere nella sua mente. In una incertezza che ha bisogno della determinazione di Claudia. Lanciata nella sua vita “al limite” in cui per Francesco non c’è posto. Tra esperienze (an)affettive e sessuali “border” in privè creati dentro bolle di mondi che durano il tempo di un rave. Una doppia personalità dove l’impeccabile professionista deve lasciare spazio alla perversione sessuale per recuperare desiderio. Uno stile “utile” a Francesco perché lo accompagna (a distanza) nella lunga e incerta presa di coscienza dalla sua identità sessuale. Più che amore per Giulia sembra prevalere una condizione di inferiorità sociale che non gli permette di essere libero.
Nessuna forma di riscatto è presente nell’evolversi delle loro storie di vita.
Cambiano rotta da Sud (Marina Franca) a Nord. Milano, Londra e poi insieme a Berlino ma restano sempre incapaci di modificare il loro percorso umano di emancipazione dal contesto di provenienza.
Provano relazioni omosessuali che faticano a trasformare il piacere del corpo in sentimenti vissuti con continuità.
Nella libreria conservo con cura Porto dei Santi di William Burroughs scritto nel 1973. Per chi volesse esplorare più a fondo le strutture di fantasie sessuali in un universo letterario fantastico.